ASSOCIAZIONE CAMPANARI DELLA B. V. DI SAN LUCA in BOLOGNA

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All'inizio il "doppio bolognese"  veniva eseguito dai campanari che, all'impiedi sui travi di sostegno, manovravano le campane facendole roteare e quindi suonare secondo una sequenza ritmica tramandata da generazione in generazione. Le campane a riposo si trovavano nella posizione con la bocca rivolta verso il basso e venivano portate all'impiedi, cioè con la bocca rivolta verso l'alto, dai campanari tramite apposite funi, i ciappi, collegate ad esse. Questa operazione veniva effettuata con i battagli legati, "alla muta", cioè in modo che le campane non suonassero. Successivamente questa operazione cominciò ad essere effettuata con i battagli liberi in modo da ottenere una sequenza di suoni ritmica che in gergo viene chiamata "scappata". Diamo ora una breve descrizione dell'esecuzione di un concerto, nel gergo "doppio", con quattro campane alla bolognese.

  • in una prima fase preparatoria  i campanari fanno oscillare la campane mantenendo fermi i battagli per "mettersi in segno", trovare cioè la giusta ampiezza di oscillazione per ciascuna campana in modo da farle poi suonare in sincronia.

  • alla chiamata di uno dei campanari vengono liberati i battagli, "la buttata", poi le campane vengono portate nella posizione in piedi facendole suonare sincronicamente, "la scappata".

  • ad un ordine impartito da uno dei campanari, generalmente battendo i piedi sull'assito, si inizia l'esecuzione del "pezzo in piedi", il doppio vero e proprio generalmente preceduto dal "pezzo in organo", dove la sequenza delle campane è determinata dalla loro dimensione dimensione

  • successivamente si esegue "la calata" e le campane vengono riportate nella nella posizione di riposo con la bocca verso il basso.

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